VENTINOVESIMA DOMENICA TEMPO ORDINARIO – ANNO C
18 Ottobre 2025 / by Padre Angelico / Commenti al vangelo / Dio, eletti, FIGLIO, giudice, giustizia, i-tempi-della-chiesa, il-ritorno-di-gesù, padre-angelico-maria-moccia, padri-della-chiesa, vedova
Vangelo Commentato dai Padri
VENTINOVESIMA DOMENICA TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Vangelo di Luca 18, 1-8
In quel tempo, Gesù disse a suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».
E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto, E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
VERSETTI 1-8
Diceva loro anche una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi: C’era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per molto tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, tuttavia, poiché questa vedova è cosi molesta, le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi. E il Signore soggiunse: Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma pensi che il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?
TEOFILATTO: Dopo avere menzionato le pene e i pericoli, il Signore suggerisce il loro rimedio, che è la preghiera continua e premeditata; perciò dice: Diceva loro anche una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi.
CRISOSTOMO: Colui che ti ha redento ti ha anche mostrato che cosa vuole che tu faccia. Non vuole che tu smetta di pregare; vuole che tu ponderi nel tuo cuore le benedizioni che chiedi; vuole che pregando tu riceva ciò che la sua benignità desidera concederti. Egli non rifiuta mai a chi prega le benedizioni, ma piuttosto sprona gli uomini con la sua misericordia perché non vengano meno nella preghiera. Accogli volentieri le esortazioni del Signore: devi volere ciò che egli comanda, e non volere ciò che egli proibisce. Quindi medita quanto grande è la felicità che ti viene concessa di poter parlare con Dio nelle tue preghiere e di fargli conoscere tutti i tuoi bisogni; Egli, anche se fa silenzio con le parole, tuttavia risponde con le benedizioni; non disprezza quanto chiedi e non si annoia, a meno che tu non faccia silenzio.
BEDA: Ora, bisogna dire che prega sempre senza stancarsi mai chi non cessa di recitare le ore canoniche; oppure, tutte le cose che un giusto fa e dice secondo Dio, sono da contarsi come preghiera.
AGOSTINO: Il Signore propone le sue parabole o come una similitudine, come nel caso del creditore il quale, avendo fatto dono a due debitori di quanto gli dovevano, viene amato di più da colui al quale ha donato di più; oppure mediante la similitudine stessa dimostra qualche cosa; come per esempio, «se dunque Dio riveste così l’erba del campo, che oggi è e domani viene buttata nel forno, quanto più a maggior ragione vestirà voi, o uomini di poca fede?» (Mt 6,30). Perciò in questo caso il giudice perverso viene usato non per la similitudine ma per il contrasto. Di lui infatti si dice: C’era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
TEOFILATTO: Nota che la sfacciataggine verso gli uomini è il segno di una grande perversità: infatti molti non temono Dio, tuttavia sono trattenuti dal pudore umano, e perciò peccano meno gravemente; mentre se uno è sfacciato anche verso gli uomini, allora la montagna dei suoi vizi diventa ancora più grande. Segue: In quella città c’era anche una vedova.
AGOSTINO: Questa vedova può essere una similitudine della Chiesa, la quale sembra essere abbandonata sino all’arrivo del Signore, il quale nel momento presente si prende cura di lei nel segreto. Ma poiché continua: che andava da lui e gli chiedeva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per molto tempo egli non volle, qui ci viene indicata la ragione per cui i prescelti da Dio pregano di essere vendicati, cosa che ritroviamo anche nell’Apocalisse di Giovanni a proposito dei martiri, sebbene allo stesso tempo siamo anche esortati a pregare per i nostri nemici e persecutori. Questa vendetta dei giusti va intesa nel senso che tutti i cattivi periscano. Ora, possono perire in due modi: o mediante la conversione alla giustizia o con la perdita del potere mediante il castigo. Così, se tutti gli uomini si convertono a Dio, ci resterà ancora il diavolo a essere condannato alla fine del mondo. E poiché i giusti desiderano questa fine, si dice in modo non irragionevole che essi desiderano la vendetta.
CIRILLO: Oppure diversamente. Ogni volta che ci vengono profuse offese da qualcuno, allora dobbiamo pensare che sia una nobile cosa dimenticare il male; ma quando offendono la gloria di Dio, combattendo contro i ministri della dottrina divina, allora ci accostiamo a Dio per implorare il suo aiuto, levando un grido contro coloro che offendono la sua gloria.
AGOSTINO: Pertanto la perseveranza del richiedente indusse il cattivissimo giudice a soddisfare il suo desiderio; perciò segue: ma poi disse tra sé: anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è cosi molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi. Quindi devono essere molto più sicuri coloro che pregano con perseveranza il Signore, Lui che è la fonte della giustizia e della misericordia. Donde segue: E il Signore disse: Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui e li farà a lungo aspettare?
TEOFILATTO: Come se dicesse: se la perseveranza addolcì un giudice ripieno di ogni delitto, quanto più con la nostra preghiera indurremo alla pietà il padre d’ogni misericordia? Quindi segue: Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Alcuni hanno cercato di indagare questa parabola più in profondità; infatti dicono che la vedova è qualsiasi anima che scaccia l’uomo vecchio, cioè il diavolo, che è il suo avversario, poiché essa si avvicina a Dio, il giusto giudice, che né teme Dio, infatti egli solo è Dio, e neppure teme l’uomo, infatti in Dio non c’è preferenza di persone. A questa vedova o anima che continua a pregare Dio contro il demonio, Dio mostra misericordia, venendo addolcito dalla sua insistenza. Dopo che il Signore ha insegnato che nel tempo della fine del mondo bisogna ricorrere alla preghiera contro i pericoli futuri, soggiunge: Ma, il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?
AGOSTINO: Ora, il Signore parla della fede perfetta, che si trova raramente sulla terra. Ma guarda come ne è ripiena la Chiesa di Dio: infatti se non ci fosse la fede, chi vi entrerebbe? Chi non trasporterebbe le montagne, se fosse piena di fede?
BEDA: Quando il Creatore onnipotente comparirà nella forma del Figlio dell’uomo, gli eletti saranno così rari che la fine del mondo sarà affrettata non tanto dalle grida dei fedeli, quanto dal torpore degli altri. Sembra che qui il Signore parli in modo dubitativo; però di fatto egli non dubita, ma critica; infatti anche noi talora, di cose che teniamo per certe, pronunciamo una parola di dubbio; per esempio, rimproverando un servo: Ricordati che io sono il tuo padrone!
AGOSTINO: Il Signore soggiunge questo per mostrare che, se manca la fede, viene meno anche la preghiera. Quindi per pregare crediamo, e perché la stessa fede non venga meno preghiamo. La fede sfocia nella preghiera, mentre l’effusione del cuore nella preghiera ottiene la fermezza della fede.