
Le due venute di Gesù (Prima Catechesi)
2 Dicembre 2023 / by Padre Angelico / Catechesi / anticristo, i-tempi-della-chiesa, il-ritorno-di-gesù, le-due-venute-di-gesù, padre-angelico, padri-della-chiesa
Le due venute di Gesù (Prima Catechesi)
Pax et bonum!
Cari fratelli e sorelle in Cristo, poiché da più parti si suppone che stiamo vivendo i tempi dell’Apocalisse e del vicino ritorno di Gesù, voglio con quanto segue offrire un valido contributo in materia, perché la supposizione sull’imminente ritorno di Gesù sia evento imminente certo, fondata sulla Scrittura Sacra e sul Magistero della Chiesa e non relegata a congetture di probabilità di avveramento per questo tempo in cui viviamo.
Poiché l’evento è grandioso e tanto atteso dico:
È la Chiesa che insegna con certezza il Ritorno di Gesù e la sua ora.
È la Chiesa che conosce l’ordine dei tempi e dei momenti che il Padre si è riservato alla sua scelta (cf At 1,7).
È il Signore Gesù che ha fatto conoscere questo ordine ai suoi discepoli correggendoli sul giusto ordine dei tempi (cf At 1,7 e seguenti) e ha insegnato loro quali momenti avrebbero indicato il ritorno della sua venuta (cf Mt 24,1-44).
Questo insegnamento del Cristo ai suoi discepoli si è irradiato poi come luce per le genti attraverso la Viva Tradizione della Chiesa, nell’insegnamento dei Padri, che hanno trasmesso con la Parola e con gli scritti l’ordine dei tempi in sei età… e i momenti che precederanno la seconda venuta di Gesù. Così che il credente sappia ciò che precederà la Parusia del Signore e rimanga vigilante nell’attesa.
Offro pertanto a chi legge, come riflessione, questa conoscenza dei momenti che precederanno il Ritorno Glorioso di Cristo insegnati dalla Chiesa e rintracciabili nella Quindicesima Catechesi di San Cirillo di Gerusalemme.
DECIMAQUINTA CATECHESI BATTESIMALE, SUL SECONDO AVVENTO DI CRISTO SULL’ULTIMO GIUDIZIO E SUL SUO REGNO CHE NON AVRA’ MAI FINE
1. Nella seconda parusia Cristo verrà nella gloria come giudice
Noi annunziamo non solo una ma due venute del Cristo, la seconda molto più splendida della prima, perché questa si compì con il segno della pazienza mentre la seconda si realizzerà nel trionfo della sua divina regalità.
Di fatto, il nostro Signore Gesù Cristo ci si manifesta per lo più in due modi: in due nascite, una dal Padre prima dei secoli e una dalla Vergine nella pienezza dei secoli; in due discese, una passata inosservata come rugiada sul vello e una che alla fine sarà manifesta; in due venute, nella prima avvolto in fasce dentro la stalla e nella seconda avvolto da un manto di luce, e nella prima sottoposto all’umiliazione della croce che non ritenne vergogna e nella seconda scortato da schiere di milizie angeliche nella gloria.
Dunque non solo crediamo fermamente nella sua prima venuta, ma ne attendiamo anche la seconda. Se per la prima abbiamo detto: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore», per la seconda andremo incontro al Signore ad adorarlo con gli angeli ripetendo le stesse parole: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» Il Signore allora verrà non per essere giudicato un’altra volta ma per giudicare quelli che hanno giudicato. Se nella prima venuta tacque davanti a chi lo giudicava, nella seconda si rivolgerà ai malvagi che lo sottoposero ai tormenti dicendo loro: «Tu hai fatto questo, e io ho taciuto». Se per l’economia salvifica venne a correggere gli uomini come maestro con la persuasione, allora verrà per essi volenti o nolenti come re con la costrizione.
2. Testimonianze del profeta Malachia e dell’apostolo Paolo
Dell’uno e dell’altro avvento profetò Malachia, dicendo del primo: «Il Signore che voi sospirate verrà presto nel suo tempio», e del secondo subito dopo: «Verrà l’Angelo dell’alleanza che sospirate, dice il Signore Onnipotente, ma chi sopporterà il giorno della sua venuta e chi resisterà al suo apparire? Come il fuoco del fonditore, infatti, e come la lisciva dei lavandai, egli siederà per fondere e per purificare». E aggiunge queste parole del Salvatore: «Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adulteri e contro chi giura il falso nel mio nome, ecc.».
A queste parole si riferiscono quelle ammonitrici di Paolo: «Se costruirete, con oro argento e pietre preziose o con legno fieno e paglia, su questo fondamento, l’opera di ciascuno sarà ben visibile e resa nota in quel giorno che si manifesterà col fuoco». Alle due venute poi si riferisce Paolo nella sua Lettera a Tito, scrivendo: «È apparsa a tutti gli uomini la grazia di Dio nostro Salvatore, per insegnarci a rinnegare le passioni del mondo e farci vivere in questo secolo da uomini saggi pii e giusti, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria di Gesù Cristo nostro grande Dio e Salvatore».
Qui Paolo parla evidentemente della prima venuta di cui ringrazia Dio, e della seconda di cui siamo tutti in attesa. E queste due verità di fede quindi, seguendo la tradizione, vi annunziamo: noi crediamo in colui che ascese al cielo e siede alla destra del Padre, in colui che verrà a giudicare i vivi e i morti e il cui regno non avrà fine.
3. La fine sarà l’inizio di cieli nuovi e terra nuova
Nostro Signore Gesù Cristo verrà dunque dal cielo. Verrà nella gloria nell’ultimo giorno, quando questo mondo sarà prossimo alla fine. Questo mondo infatti avrà fine e sarà creato un mondo nuovo totalmente diverso da quello di prima.
Allora sarà rinnovata la terra sommersa da corruzioni, furti, adultèri e ogni genere di peccati, il mondo bagnato di sangue misto a sangue, perché non resti colma di iniquità questa meravigliosa abitazione dell’uomo: passerà questo mondo e ne verrà inaugurato uno migliore. Vuoi una testimonianza di quello che ti dico? Ascolta le parole, di Isaia che profetò: «Il cielo sarà aperto come un libro, e tutte le stelle cadranno come le foglie di una vite, come cadono le foglie da un fico, e quelle del Vangelo che recita: «Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore e gli astri cadranno dal cielo». Non affliggiamoci quasi che dovessimo noi soli subire la morte, anche gli astri finiranno.
Forse saranno anch’essi risuscitati, perché il Signore fa ruotare i cieli non per distruggerli ma per farli risorgere più belli. Ascolta quel che dice il profeta Davide: «O Signore, in principio tu hai fondato la terra, e sono opera delle tue mani i cieli, essi periranno ma tu rimani». Si può invero osservare che qui è detto che periranno, ma si legga il seguito dove è detto con chiarezza in che modo periranno: «Tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno». Ora, se per l’uomo è detto che perisce ma attende la risurrezione e in tal senso sta scritto che «il giusto perisce ma nessuno ci bada», anche per i cieli noi attendiamo la risurrezione benché sia scritto che «il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue».
Lo apprendano bene i manichei disposti alla conversione: non divinizzino più gli astri, e non commettano l’empietà di credere che il Cristo sia questo sole che si oscurerà. Ascolta il Signore che dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Vuol dirti che nessuna cosa creata ha il valore della parola del Signore.
4. Imprevedibilità del tempo e appello alla vigilanza
Passeranno dunque le cose che ora vediamo e verranno quelle migliori che attendiamo; ma nessuno pretenda di sapere quando: «Non spetta a voi – sta scritto – conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta. Non devi né temerariamente pretendere ti sia rivelata la data dell’evento; né supinamente adagiarti nel sonno della tua ignoranza: «Vegliate – sta anche scritto- perché nell’ora in cui non l’aspettate verrà il Figlio dell’uomo.
Eppure, dovevamo pur conoscere i segni della fine. Perché potessimo attendere il Cristo senza cadere nell’errore micidiale di credere alle fuorvianti menzogne dell’Anticristo, la Provvidenza divina mosse la volontà degli apostoli a farne richiesta al Maestro di verità. Si avvicinarono a lui e gli chiesero: «Dicci quando accadranno queste cose: quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?» Volevano dirgli: «Noi ti attenderemo, ma satana si trasforma in angelo di luce; assicuraci dal rischio di adorare un altro invece di te». Ed ecco le parole che allora uscirono dalla sua divina e venerabile bocca: «Badate che nessuno abbia a sedurvi». Ascoltatelo, uditori che lo vedete presente con gli occhi dello spirito; dice anche a voi le stesse parole: «Badate che nessuno abbia a sedurvi».
Sono parole che vi invitano tutti a fare attenzione.
Non vogliamo qui parlarvi tanto di un fatto passato, storico, quanto di un evento futuro, profetico, che certamente si avvererà; non perché siamo noi a profetare – non ci crediamo degni di tanto -, ma perché ce ne mette a parte e ce ne addita i segni la Scrittura. Vedi tu quali si siano già avverati e quali debbano ancora avverarsi: mettiti in guardia da te.
5. Sedicenti Cristi da Simon Mago in poi
Sta scritto: «Badate che nessuno abbia a sedurvi, perché tanti verranno a dirvi in mio nome: “Io sono il Cristo”, e sedurranno molti». Questo è avvenuto in parte, perché l’hanno già detto Simon Mago, Menandro e altri empi eresiarchi. Ma lo dicono alcuni ai nostri giorni e lo ripeteranno appresso ancora altri.
6. Secondo segno della parusia, la guerra accompagnata da carestie, pestilenze e stravolgimenti celesti
Passiamo ora a un secondo segno profetico: «Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerra». Non si sta forse avverando oggi con la guerra tra la Mesopotamia e Roma, ora che nazione insorge contro nazione, regno contro regno? Ma altri malanni accompagneranno questo segno: «Vi saranno in varie regioni fame e pestilenza». E ci sarà ancora altro: «Appariranno nel cielo fenomeni terrificanti e grandi tempeste», «Vigilate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà».
7. Lotte anche all’interno della Chiesa
Ma noi cerchiamo al nostro interno un segno della parusia. Da uomini di Chiesa vogliamo conoscere quale segno ci sarà nella Chiesa. Ce lo dice il Signore: «Molti allora rimarranno scandalizzati per il fatto che gli uni tradiranno gli altri e si odieranno a vicenda». Non turbarti quindi se senti parlare di lotte fino al sangue di vescovi contro vescovi, clero contro clero, laici contro laici. Tutto ciò infatti è stato predetto; non guardare tanto a quel che accade ora quanto a quel che è stato predetto. Anche se mi perdessi io tuo maestro, non per questo dovresti perderti con me. Discepolo, puoi renderti superiore al maestro; ultimo, puoi diventare primo: il Signore infatti accolse anche quelli che arrivarono all’ora undecima. Come puoi meravigliarti quando vedi che c’è chi odia il fratello anche tra i vescovi, dal momento che ci fu uno che si rivelò traditore anche tra gli apostoli?
Questo segno però si riscontrerà non solo tra i capi della Chiesa ma anche tra i laici, perché sta scritto che «con il moltiplicarsi dell’iniquità, in tutti si raffredderà l’amore per i fratelli». E anche tra di voi qui presenti, chi può vantare un amore del prossimo senza infingimenti? Non è vero che molte volte baciamo con le labbra, atteggiamo il volto a sorriso facendo brillare persino gli occhi di gioia, mentre invece macchiniamo inganni nel cuore e dicendo con la bocca di volere la pace di fatto ci apprestiamo a recare del male?
8. Altro segno, la proclamazione del Regno nel mondo
Terzo segno profetico puoi considerare quello di cui sta scritto: «Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine». E ci pare che ormai l’insegnamento cristiano sia stato diffuso in tutto il mondo.
9. Quarto segno, il mistero dell’iniquità, l’Anticristo
Quale segno verrà dopo il terzo? Lo dice il Vangelo subito dopo: «Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, chi legge comprenda», e poi aggiunge: «Allora se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non ci credete».
L’odio fraterno infine introdurrà l’Anticristo, alla cui venuta già prepara conforme accoglienza il diavolo provocando divisioni tra i popoli. Dio non voglia che corriate incontro all’avversario voi qui presenti o altri servi di Cristo dovunque si trovino.
Di lui scrisse l’Apostolo additandolo come segno indubbio: «Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, vi dicevo già queste cose? Ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene; solo allora sarà rivelato l’empio che il Signore distruggerà con il soffio della sua bocca annientandolo all’apparire della sua venuta. La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina».
Ciò di cui parla Paolo si riferisce a quel che avviene ai nostri giorni di apostasia, dal momento che ormai gli uomini si sono allontanati dalla retta fede, alcuni proclamando che il Figlio non è che il Padre, altri osando affermare che il Cristo fu fatto dal nulla. Prima gli eretici venivano riconosciuti come tali, oggi invece penetrano dovunque nella Chiesa di nascosto. Allontanatisi dalla verità, sollecitano le orecchie con parole pruriginose, e tutti ne ascoltano i discorsi con piacere perché seducenti: quando invece la struttura dei discorsi è idonea alla conversione, tutti se ne allontanano; moltissimi apostatano dalla retta dottrina, perché piuttosto che il bene preferiscono scegliere il male.
Di questa apostasia intese parlare Paolo, e dobbiamo quindi aspettarci l’avversario. Egli ha già mandalo i suoi emissari perché gli sgombrino la strada da ogni impedimento che ne ostacoli la depredazione. Guardatene, o uomo, pensa ad assicurarti la salvezza dell’anima. Te ne scongiura la Chiesa in nome del Dio vivente, preannunziandoti le opere dell’Anticristo prima che egli le compia. Non sappiamo se esse debbano effettuarsi prima o dopo i giorni della tua vita, ma è bene che le conosca e te ne premunisca.
Vi Benedico nel Signore, continua alla prossima…
Maranathà, vieni Signore Gesù!
Padre Angelico