DOMENICA DI PASQUA “RISURREZIONE DEL SIGNORE” – MESSA DEL GIORNO


Vangelo Commentato da San Tommaso D’Aquino

DOMENICA DI PASQUA “RISURREZIONE DEL SIGNORE” – MESSA DEL GIORNO

Vangelo di Giovanni 20,1-9

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

Dopo aver narrato i misteri della Passione di Cristo, a questo punto l’Evangelista racconta la sua risurrezione.
Per prima cosa mostra come la risurrezione di Cristo fu manifestata alle donne; in secondo luogo come essa venne manifestata ai discepoli (v. 19): «La sera di quello stesso giorno, ecc.».
Alle pie donne la risurrezione di Cristo fu manifestata in quest’ordine: primo, con l’apertura del sepolcro; secondo, con l’apparizione degli angeli (vv. 10ss.): «I discepoli intanto se ne tornarono a casa. Maria invece…»; terzo, con la visione di Cristo (v. 14): «Detto questo si voltò indietro e vide Gesù, ecc.».
A proposito dell’apertura del sepolcro vengono ricordate tre cose: primo, la sua constatazione da parte della Maddalena; secondo, la denuncia del fatto: «Corse allora e andò da Simon Pietro, ecc.»; terzo, l’indagine sul fatto denunziato: «Uscì allora Simon Pietro, ecc.».

A proposito della suddetta constatazione vanno notate quattro cose. Primo, il tempo in cui avvenne: «Nel giorno dopo il sabato», ossia nella feria prima. Poiché presso i giudei il giorno del sabato era quello più solenne, e pertanto da quello si contavano gli altri giorni: primo dopo il sabato, secondo dopo il sabato, ecc. Infatti in Mt 28, 1 si legge: «Il primo giorno dopo il sabato». Ma Giovanni ha scritto: Una sabbati, «il giorno uno dopo il sabato», alludendo al mistero; perché nel giorno in cui avvenne la risurrezione iniziò in qualche modo una nuova creazione. Vedi Sal 103, 30: «Manda il tuo spirito e sono creati, e rinnovi la faccia della terra»; Gal 6, 15: «In Cristo Gesù non è la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere una nuova creatura». Mosè infatti iniziando la Genesi, nel parlare del primo giorno non dice: «si compí il primo giorno», ma che si compì «il giorno uno». Perciò l’Evangelista per alludere al suddetto rinnovamento, usa l’espressione di Mosè.
Inoltre con quel giorno iniziava il giorno dell’eternità, il quale è unico senza l’interstizio della notte; perché il sole che lo determina non tramonta mai. Vedi Ap 21, 23: «La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna, perché la gloria di Dio la illumina, e la sua lampada è l’Agnello»; Zc 14, 7: «Sarà un unico giorno, il Signore lo conosce: non ci sarà né giorno né notte, di sera splenderà la luce».

In secondo luogo viene indicata la persona che fa la constatazione: «Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio».
Qui però nasce un dubbio, perché in Mc 16, 1 si leggono i nomi di «Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salomè»; e in Mt 28, 1 viene nominata «un’altra Maria».

RISPOSTA, Secondo Agostino va tenuto presente che Maria Maddalena era più fervente e più devota verso Cristo delle altre donne; infatti in Lc 7, 47 si legge: «Le sono rimessi molti peccati, perché molto ha amato». Ecco perché l’Evangelista nomina lei in particola-re; e perché a lei per prima apparve il Signore. Vedi Mc 16, 9. E della Sapienza eterna si legge: «Previene per farsi conoscere quanti la bramano, ed è la prima a mostrarsi» (Sap 6, 14).

In terzo luogo viene indicata l’ora, ossia la qualità del tempo: «… di buon mattino, quand’era ancora buio». Luca (23, 55s.) ha scritto, che Maria Maddalena con le altre donne venute con Gesù dalla Galilea, avevano osservato il sepolcro e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. E tornate in città preparono gli aromi e gli unguenti. Ma il sabato riposarono, secondo il comandamento. Perciò appena trascorso il sabato, prima che sorgesse la luce del giorno seguente, Maria venne al sepolcro; poiché un grande ardore di amore la sollecitava. Vedi Ct 8, 6: «Le sue vampe sono vampe di fuoco, ossia fiamme di carità.

Ma a questo punto sorge un problema testuale. Perché Marco (16, 2) afferma: «Di buon mattino, essendo sorto già il sole, mentre qui l’Evangelista scrive: «quand’era ancora buio»?

RISPOSTA. L’espressione di Marco si riferisce all’aurora, cosicché dicendo che era sorto già il sole non intese asserire che era già apparso sulla terra, ma che si avvicinava alle nostre regioni.

In quarto luogo viene indicato ciò che essa vide: «vide la pietra ribaltata», il che significava o che qualcuno aveva trafugato Cristo, o che egli era risorto. Ciò che è narrato in Mt 28, 2, che un angelo del Signore, sceso dal cielo… rotolò la pietra», non va inteso nel senso che la pietra fu rotolata via prima che Cristo risorgesse, ma dopo. Infatti dal momento che Cristo era uscito dal seno verginale mentre non aveva ancora un corpo glorioso, non c’è da stupirsi che sia uscito dal sepolcro chiuso col suo corpo glorioso. Infatti la pietra fu rimossa affinché gli uomini, vedendo che là Cristo non c’era più, credessero più facilmente la sua risurrezione.

Nella frase che segue («Corse allora e andò da Simon Pietro, ecc.) viene indicata la denunzia del fatto constatato. Il grande amore non la trattenne dall’annunziare ai discepoli quanto aveva visto; ma «corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava». Vedi 4 Re 7, 9: «Questo è giorno di buone notizie; se noi taceremo e non le vorremo annunziare fino al mattino, saremo incolpati di delitto». Così chi ascolta parole di Dio deve subito riferirle agli altri (vedi Ap 22, 21: «Chi ascolta ripeta: Vieni!»). Essa dunque venne da quelli che erano tra i primi e che amavano Cristo con più fervore, affinché lo ricercassero con lei, o con lei se ne addolorassero.
E disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro». Avendo visto il sepolcro vuoto, e non avendo ancora nel cuore la fede che Cristo sarebbe risorto, conclude: «… e non sappiamo dove l’hanno deposto. Lascia intendere così che non era andata al sepolcro da sola, e che dubitava della risurrezione. Perciò non a caso l’Evangelista precisa, che «era ancora buio», per indicare con l’aspetto del giorno quello della mente, nella quale dominavano le tenebre del dubbio. Vedi Sal 81, 5: «Non capiscono, non intendono, avanzano nelle tenebre».
Va notato che nei codici greci il testo dice: «il mio Signore», per esprimere un affetto più accentuato di carità e di devozione. Vedi Sal 72, 25: «Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra. Vengono meno la mia carne e il mio cuore: roccia del mio cuore è Dio; è Dio la mia sorte per sempre».

Il brano successivo («Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo..») riferisce l’indagine sul fatto denunziato; e per prima cosa si accenna all’impegno degli inquirenti, che risulta dalla loro sortita: «Uscì allora Pietro insieme all’altro discepolo». Infatti chi intende scrutare i misteri di Cristo deve uscire in qualche modo da sé stesso e dalle sue abitudini carnali. Vedi Ct 3, 11: «Uscite e guardate, figlie di Sion…».

In secondo luogo si accenna all’ordine e alla maniera di tale indagine, a cominciare dalla loro corsa. Perché «correvano insieme tutti e due», essi che amavano Cristo più degli altri. Vedi Sal 118, 32: «Ho corso per la via dei tuoi comandamenti»; 1 Cor 9, 25: «Correte anche voi in modo da conquistare il premio».

Successivamente si parla dell’arrivo: «L’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro».
E qui si indica per prima cosa che Giovanni fu il primo ad arrivare; in secondo luogo si narra l’arrivo di Pietro: «Giunse intanto anche Simon Pietro…».

Si noti che l’Evangelista narra con diligenza anche questi particolari non senza motivo. Infatti da questi due discepoli vengono designati due popoli: quello dei giudei e quello dei gentili. Pietro che era il più attempato rappresenta i gentili, mentre Giovanni, che era più giovane, rappresenta il popolo dei giudei. Poiché, sebbene i giudei abbiano avuto per primi la conoscenza del vero Dio, tuttavia rispetto alla storia del mondo il popolo dei gentili era più antico: perché gli stessi giudei erano derivati dai gentili, Vedi Gn 12, 1: «Esci dal tuo paese, dalla tua parentela, ecc.». Questi popoli correvano insieme tutti e due, nel senso che si svolgeva simultaneamente il corso degli eventi i giudei legati alla lettera della Legge; i gentili legati alla legge di natura Oppure correvano insieme per il desiderio naturale della beatitudine e della conoscenza della verità, che tutti gli uomini desiderano per natura. «Ma l’altro discepolo», ossia il più giovane, «corse più veloce di Pietro» perché i gentili giunsero alla conoscenza della verità dopo i giudei poiché un tempo Dio era conosciuto soltanto in Giudea. Cosicché nel Sal 147, 20 si legge: «Non ha fatto così con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti».
«E giunse per primo al sepolcro»: perché per primo considerò i misteri di Cristo, e ai giudei fu fatta in anticipo la promessa di Cristo. Vedi Rm 9, 4: «Essi possiedono l’adozione a figli, la gloria, le promesse; ad essi appartengono i patriarchi, e da essi proviene il Cristo secondo la carne, ecc.».
«Chinatosi vide le bende per terra, ma non entrò». Essendosi quindi chinato sotto il giogo della Legge… (vedi Es 24, 7: «Quanto il Signore ha ordinato noi lo faremo»), «vide le bende per terra»: vide, cioè, varie figure di tutti i misteri di Cristo (2 Cor 3, 14: «Fino ad oggi quel medesimo velo rimane non rimosso alla lettura dell’Antico Testamento»); «ma non entrò» perché non giunse alla conoscenza della verità, rifiutandosi di credere a un morto, E ciò era stato detto anche in Lc 15, 25ss., a proposito del fratello maggiore, il quale udendo la musica e le danze per il ritorno del fratello prodigo, non volle entrare. Eppure David aveva profetizzato quell’entrata (Sal 42, 4): «Entrerò all’altare di Dio».

«Giunse intanto anche Simon Pietro». Si tratta qui del l’arrivo di Pietro, e, stando al senso letterale, il fatto che correvano insieme è segno di fervida devozione; ma Giovanni arrivò prima perché era più giovane del più maturo Pietro.
Ma secondo il senso mistico Pietro tenne dietro a Giovanni, perché i gentili che si sarebbero convertiti a Cristo non dovevano forzare un’altra Chiesa distinta da quella dei giudei; ma essere innestati all’ulivo, o Chiesa precedente. Vedi Rm 11, 16-32. Perciò l’Apostolo, elogiando i pagani convertiti, diceva (1 Ts 2, 14): «Voi, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo che sono nella Giudea».

In terzo luogo viene precisato l’ordine dell’indagine suddetta, per quanto riguarda il loro ingresso nel sepolcro.
Per prima cosa è detto che per primo entrò Pietro; in secondo luogo è detto che vi entrò Giovanni: «Allora entrò anche l’altro discepolo».

Il testo dice dunque che Pietro entrò nel sepolcro: e in senso letterale Giovanni che era arrivato per primo non era entrato per riverenza verso Pietro, riservando a lui il compito di entrare per primo. Ma in senso mistico ciò stava a significare che il popolo dei giudei, che era stato il primo a udire i misteri dell’Incarnazione, si sarebbe convertito alla fede dopo il popolo dei gentili. Vedi Rm 9, 30s.: «I pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia… mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla legge di giustizia».
Pietro dunque, «entrò e vide le bende per terra». Giovanni aveva visto solo le bende che poi vide anche Pietro: perché noi cristiani non ripudiamo l’Antico Testamento; infatti «Cristo aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture…» (Lc 24, 45). Ma vide inoltre anche «il sudario, che gli era stato posto sul capo». Ora, «capo di Cristo è Dio» (1 Cor 11, 3). Perciò vedere il sudario posto sul capo di Cristo significa avere la fede nella Divinità di Cristo, che i giudei non vollero accettare.
Questo sudario viene descritto come separato dagli altri panni, e «piegato in un luogo a parte»; perché la Divinità di Cristo è occulta e separata da ogni creatura: «Egli è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli. Amen» (Rm 9, 5). Vedi Is 45, 15: «Veramente tu sei un Dio misterioso». Lo vide involutum, «avvolto» quasi come una matassa circolare; perché quando i panni sono avvoltolati non si vede in essi né inizio né fine, come la sublimità di Dio che non ha né inizio né fine. Vedi Eb 13, 8: «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e nei secoli»; Sal 101, 28: «Tu rimani sempre lo stesso e i tuoi anni non hanno fine».
Il sudario fu veduto «in un luogo unico», perché Dio non abita dove le menti sono divise. Meritano la grazia coloro che formano un’unità mediante la carità. Vedi Sal 75, 3: «La sua sede è nella pace 1 Cor 14, 33: «Dio non è un Dio di disordine, ma di pace».

Oppure possiamo dare quest’altra spiegazione. il sudario serve ad asciugare il sudore di chi lavora; può quindi significare il lavoro di Dio, il quale pur essendo sempre imperturbato, tuttavia mostra di lavorare nel sopportare le gravi iniquità degli uomini. Vedi Is 1, 14: «Mi sono di peso, sono stanco di sopportarle…». E questa fatica la sopportò specialmente Cristo nell’umanità assunta. Vedi Lam 3, 30: «A chi lo percuote porgerà la guancia, si sazierà di oltraggi
Ora questo sudario è ben distante da noi: la Passione del nostro Redentore è molto diversa dalle nostre sofferenze. Infatti le bende che aderiscono alle altre membra come il sudario al capo, stavano a significare le sofferenze dei santi; ma da esse è ben distante il sudario, cioè la Passione di Cristo. Perché egli soffrì senza colpa alcuna mentre noi soffriamo carichi delle nostre colpe. Vedi 1 Pt 3, 18: «Cristo è morto, giusto per gli ingiusti». Inoltre egli volle soccombere volontariamente alla morte (vedi sopra, 10, 18: «Nessuno mi toglie la vita, ma la offro da me stesso»; Ef 5, 2: «Cristo ha amato noi e ha dato sé stesso per noi»), i santi invece la subiscono contro voglia. Vedi infra, 21, 18: «… un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti».

Ma perché l’Evangelista narra tutto questo con tanta diligenza?
Secondo il Crisostomo egli lo fa per confutare l’opinione divulgata dai giudei, che il corpo di Cristo sia stato trafugato, come riferisce Mt 28, 13. Se intatti qualcuno l’avesse trafugato non l’avrebbe denudato, specialmente dovendolo fare in fretta per la presenza dei custodi. E neppure avrebbe badato a togliergli il sudario, a ripiegarlo e a riporlo da una parte; ma l’avrebbe abbandonato semplicemente come capitava nel rimuovere il corpo. Dopo tutto egli era stato sepolto con mirra ed aloe, sostanze che incollano al corpo le bende di lino, cosicché non avrebbero potuto strappargliele così presto di dosso.

Nella frase successiva («Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro») si parla dell’entrata di Giovanni: egli infatti non rimase fuori; ma dopo Pietro entrò anche lui perché alla fine del mondo anche i giudei si riuniranno alla fede del Redentore. Vedi Rm 11, 25: «E avvenuto un accecamento in una parte d’Israele, e ciò fino a che non sia entrata la massa dei gentili, e allora tutto Israele si salverà». Is 10, 22: «Gli avanzi di essi si convertiranno».

Stando al significato mistico, da questi due discepoli possono essere designati due generi di uomini: quelli che attendono alla contemplazione della verità, rappresentati da Giovanni; e quelli impegnati nell’obbedienza ai comandamenti, rappresentati da Pietro: infatti Simone vuol dire obbediente.

Ebbene, capita spesso che un contemplativo giunga prima alla conoscenza dei misteri di Cristo, per la sua docilità, però non vi entra: perché talora l’intelletto avanza spedito, ma l’affetto non segue per nulla, o segue con ritardo. Invece un uomo di vita attiva, procedendo con perseveranza di fervore e con assiduità, sebbene intenda con più ritardo (vedi Sal 118, 104: «Dai tuoi precetti ricevo intelligenza»), tuttavia entra per primo: cosicché quelli che erano in ritardo nell’arrivare, diventano primi nel conoscere. Vedi Mt 20, 16: «Così gli ultimi saranno primi e i primi gli ultimi».

Con la frase che segue («e vide e credette») viene indicato l’effetto di quella indagine. A prima vista la frase parrebbe avere questo senso, che vide le cose suddette, e credette che Cristo era risuscitato. Però, secondo Agostino, ciò non può essere; perché seguono le parole: «Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli doveva risuscitare dai morti». Perciò si deve spiegare la frase in questo senso: che vide il sepolcro vuoto e credette a quello che aveva detto la donna, ossia che avevano trafugato il Signore. E allora logicamente lega il discorso: «Non avevano infatti ancora capito la Scrittura…»; perché non era stata ancora aperta loro la mente per intendere le Scritture (cf. Lc 24, 45).

Ma Cristo non aveva loro predetto la Passione e la risurrezione? Vedi, per es., Mt 20, 19: «… e il terzo giorno risorgerà».

RISPOSTA. Si deve pensare che i discepoli, per l’abitudine che avevano di ascoltare da lui delle parabole, non capivano parecchie di quelle cose che egli diceva loro apertamente, credendo che volesse dire tutt’altro.

Invece, stando al Crisostomo, Giovanni nel vedere le bende deposte così ordinatamente, cosa impossibile qualora il corpo fosse stato trafugato credette con vera fede che Cristo era risorto dai morti. E allora la frase seguente («Non avevano ancora compreso la Scrittura, ecc.») va riferita all’affermazione suddetta: «Vide e credette», come per dire: prima che egli vedesse non aveva capito le Scritture, «che egli cioè doveva risuscitare dai morti». Ma quando ebbe veduto, credette che Cristo era risuscitato dai morti.

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